Canone Rai. Addebiti illegittimi, doppi addebiti e lunghi tempi di rimborso

A fine estate, chiusi gli ombrelloni e aperte le bollette della luce, possiamo iniziare a fare qualche bilancio sulla nuova era del canone Rai in bolletta. Ci sono state richieste di pagamento a chi non ha la tv? E doppi addebiti?
A giudicare dalle segnalazioni che abbiamo ricevuto, sì. C’è chi ha inviato per tempo la dichiarazione di non detenzione ma si è ritrovato lo stesso il canone Rai in bolletta; chi non ha la tv ma non sapeva che doveva inviare la dichiarazione; chi ha inviato la dichiarazione ma ha dimenticato di allegare una copia del documento di identità; chi l’ha fatta “tardino”, e paga pegno di euro 51,03 (cioè 50,00 più IVA e tassa di concessione governativa), chi l’ha fatto dopo il 30 giugno e regala comunque 100 euro alle casse dell’erario.
E poi errori vari, addebiti che dovevano essere di euro 51,03 e invece sono arrivati per 80 euro, doppi canoni richiesti per utenze diverse nell’ambito dello stesso nucleo familiare, canone pagato per la casa e richiesto per la seconda volta per la cantina e via e via.
Di chi è la colpa? Dell’assenza di una informazione mirata. Perché – diciamocelo – informare chi non ha una tv, su come non pagare il canone Rai, con uno spot tv è una genialata.
La lacuna informativa ha arricchito ingiustamente le casse dello Stato con i soldi di quei contribuenti che non hanno la tv, ma sono e saranno comunque costretti a versare l’obolo di 100 euro.
A poco serve che l’Agenzia delle Entrate apra una pagina Facebook di consulenza sul canone Rai a termini scaduti… le domande dei contribuenti e le risposte degli operatori non sono visibili a tutti, si può scrivere solo tramite messaggio privato, ma immaginiamo il tenore delle domande e – in particolare – delle risposte: se non ha inviato la dichiarazione per tempo dovrà comunque pagare il canone.
Eppure l’alternativa c’era, e avrebbe garantito un’informativa capillare sul territorio nazionale: informare tramite la stessa bolletta elettrica gli utenti/contribuenti delle nuove modalità con cui chi  non ha una tv è tenuto a comunicarlo, pena 100 euro in meno nel portafogli. La spesa sarebbe stata peraltro relativamente bassa (un foglio in più in buste che – contenendo la bolletta elettrica – comunque sarebbero partite).
Ribadiamo, comunque, che chi non ha la tv (chiunque, compresi quelli che non ce l’hanno da decenni e all’epoca avevano provveduto a comunicarlo all’Agenzia delle Entrate e alla Rai) e non ha inviato la dichiarazione, deve pagare e non ha diritto ad alcun rimborso.
E chi invece ha pagato doppi addebiti del canone Rai, oppure ha pagato pur avendo inviato la dichiarazione per tempo? 
L’Agenzia delle Entrate ha stabilito le modalità di rimborso, per le quali rimandiamo alla scheda Aduc sull’argomento. Qui, ci limitiamo ad una rapida riflessione sui tempi e sull’esecuzione dei rimborsi.
Ci spiega l’Agenzia delle Entrate che il rimborso sarà  effettuato dall’impresa elettrica mediante accredito sulla prima fattura utile entro 45 giorni dall’autorizzazione al rimborso stesso da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Ma quanto tempo ha l’Agenzia delle Entrate per rispondere alla nostra richiesta di rimborso? Il provvedimento nulla dice, così come tace sui tempi e sulle modalità con le quali il contribuente verrà informato dell’esito della richiesta di rimborso. La questione non è di poco conto, perché lo stesso provvedimento prevede la possibilità che la restituzione da parte del gestore elettrico non vada a buon fine. A parte che non riusciamo ad immaginare come possa un riaccredito in bolletta non andare a buon fine (anche in caso di cambio di gestore potrà essere accreditato nella bolletta di conguaglio, o nella prima utile del nuovo gestore), come farà il contribuente a sapere che la restituzione non è andata a buon fine e che quindi non deve aspettarsi un riaccredito in bolletta ma una restituzione da parte dell’Agenzia delle Entrate? E in questo caso, come avverrà il rimborso? Cash? Con un credito di imposta?
E ancora, entro quanto tempo può essere chiesto il rimborso?
Insomma, quando si tratta di ridare soldi al contribuente è tutto  più vago… 
Per evitare di finire nel circolo vizioso della burocrazia e dei suoi tempi lunghi, consigliamo il fai da te: se è stato addebitato un canone non dovuto perché la dichiarazione di non detenzione era stata correttamente inviata nei tempi previsti, si può stornare l’importo del canone dal dovuto.
Infine, ricordiamo a chi non ha la tv – e ha inviato la dichiarazione – che questa vale solo per il 2016,  va rifatta ogni anno ed è possibile farla sin d’ora, fino al 31 gennaio 2017. La dimenticanza costerà 100 euro.