Immigrazione. Caccia al clandestino dal 13 al 26 ottobre 2014: e’ partita l’Operazione Mos Maiorum

Una vera e propria caccia al clandestino si e’ aperta il 13 ottobre e si concludera’ il 26 ottobre 2014, coinvolgendo circa 18.000 poliziotti in tutta Europa.

Si tratta di un progetto firmato Italia, una operazione congiunta di polizia lanciata dalla Presidenza italiana dell’Unione Europea e coordinata dalla direzione Immigrazione e polizia delle Frontiere del Ministero dell’Interno, i cui dettagli sono contenuti in un documento del 10 luglio scorso, accessibile al pubblico nella sua versione integrale da pochi giorni.

Scopo dichiarato dell’operazione Mos Maiorum e’ quello di indebolire le organizzazioni criminali dei trafficanti di clandestini, fermando, schedando e intervistando durante l’operazione il maggior numero possibile di irregolari per scoprire come sono arrivati, come si spostano all’interno dell’area Schengen, quali sono le destinazioni finali, che tipo di documenti falsi sono stati utilizzati.

Detta cosi’, parrebbe quasi un “censimento”, come rassicura il Sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione: “Si tratta di un’operazione decisa a luglio tra forze europee il cui obiettivo è di intelligence, ovvero raccogliere dati utili per capire come avviene il flusso delle persone. Non ci sarà nessuna espulsione, gli unici a essere arrestati saranno coloro che verranno trovati colpevoli di essere trafficanti. È importante diffondere questa informazione perché è utile a sdrammatizzare il tutto”. Invece e’, e resta, una operazione di polizia nel corso della quale saranno intensificati i controllisia sulle frontiere esterne che su quelle interne, particolarmente su treni, autobus, aeroporti, stazioni e confini internidell’Unione Europea.

Gli stranieri irregolari che saranno “intercettati” verranno espulsi e trasferiti nei propri Paesi se esiste un accordo di riammissione con lo Stato di provenienza. Altrimenti verranno lasciati in liberta’ con una espulsione o trattenuti in un Cie. Chi rifiutasse di rilasciare le impronte digitali potrebbe essere denunciato per inosservanza dell’ordine dell’autorità (art. 650 c.p.).

L’operazione non e’ nuova nel suo genere. I precedenti sono le Joint Operations Hermes (2011), Balder (aprile 2012), Aphrodite  (dal 22 ottobre al 4 novembre 2012) e Perkunas (dal 30 settembre al 13 ottobre 2013).

Nel rapporto conclusivo dell’operazione piu’ recente – Perkunas – fra gli stranieri irregolari fermati nel corso dell’operazione solo il 4,39% era gia’ richiedente asilo, mentre la quasi totalita’ dei fermati ha fatto richiesta di asilo al momento del controllo (22,66%) o successivamente (72,94%). Cio’ perche’ la richiesta di asilo o la protezione umanitaria sono l’unica alternativa all’espulsione, ammesso che chi viene fermato sia informato di tale possibilita’.

E “intanto le barche affondano, le tasche dei trafficanti si gonfiano e milioni di vite sono costrette a rimanere nell’ombra dell’assenza di diritti. Ma forse, a guardare bene l’Europa che oggi conosciamo, così incapace di affrontare ciò che sta accadendo a ridosso dei suoi confini geografici, impantanata com’è nell’impervido vortice dell’austerità, della dittatura della finanza, degli egoismi nazionali e delle paranoie sulla sicurezza, non dovrebbe stupirci così tanto quel richiamo al Mos Maiorum che assomiglia ad un tentativo di ritrovare una strada, una ricerca disperata di una presunta identità perduta a cui ancorarsi. In fondo, come dare torto alle autorità europee. Quella che si presenta ai nostri occhi è da sempre l’Europa delle ambivalenze che fatica a riconoscersi: insieme gabbia e potenzialità, spazio di diritti e loro negazione, capace di piangere i morti e perseguire i vivi, in grado di condannare l’Italia per i respingimenti, la mancanza di accoglienza e le disinfestazioni del Cpsa di Lampedusa, ma insieme di promuovere Frontex Plus, di imporre il Regolamento Dublino, i CIE, la violenza del confine. L’Europa che include voracemente ed allo stesso tempo esclude senza pietà e che ha bisogno di inventare il suo Mos Maiorum per sopravvivere” (Ius Migrandi vs Mos Maiorum).