Immigrazione e discriminazione razziale. CheBanca! fa marcia indietro

Grazie alla nostra denuncia, l’istituto di credito CheBanca! ha cambiato idea e dal 18 novembre consentira’ anche agli stranieri extracomunitari di acquistare i propri prodotti, come ha dichiarato la stessa banca al quotidiano L’Unita’ di oggi, giustificando la grave vicenda con “problemi logistici” che avrebbero impedito loro di contrarre con extracomunitari.
Quali potrebbero essere questi problemi logistici? Si consideri che il prodotto richiesto era una banalissima carta di credito ricaricabile, denominata “Conto Tascabile”, utilizzabile solo nei limiti delle somme in essa caricate. Immaginiamo cosa serva per stipulare il contratto:
– carta d’identita’, codice fiscale, e, per stranieri, passaporto e permesso di soggiorno. L’identificazione dello straniero non puo’ dunque essere un problema “logistico”, ne’ ostacolare il contratto, considerato che chi ha carta d’identita’ e permesso di soggiorno sia stato ampiamente controllato dalle Questure; documentazione finanziaria, come ad esempio dichiarazione dei redditi, buste paga ecc. Nessun pericolo economico per la banca dunque, tanto piu’ che con questo tipo di prodotto non si puo’ “andare in rosso”.
Crediamo quindi che, resasi conto di essere stata smascherata nella sua politica commerciale razzista e illecita, CheBanca! ha fatto marcia indietro. Solo quattro giorni fa, al consumatore che si era rivolto all’Aduc e che ha dato il via alla nostra denuncia, con riferimento al diniego di contrarre con gli stranieri faceva sapere che: “In futuro potra’ capitare che questa indicazione verra’ ampliata anche a cittadini extracomunitari”. Un futuro condizionale che grazie alla nostra denuncia si e’ subito realizzato. L’accaduto rimane comunque di estrema gravita’: situazioni simili vanno combattute, rendendole note e ricorrendo alla tutela giudiziaria. Per questo motivo invitiamo chiunque a farci segnalazioni in merito.

(Già pubblicato in Aduc)