Canone Rai. Lo pagano anche i morti


Al mondo di sicuro ci sono le tasse e la morte. E – aggiungiamo – di sicuro se c’è una non ci sono le altre, e viceversa. Per l’Agenzia delle Entrate però, non è così, almeno per quanto riguarda il canone in bolletta, poiché chiede ai cittadini di autodichiarare l’avvenuto decesso dell’intestatario della bolletta elettrica, con l’indicazione del “nuovo” intestatario del canone (una sorta di esenzione per i morti).

Si tratta di una iniziativa che ci lascia molto perplessi e – soprattutto – è illegittima. E’ evidente infatti che le tasse si pagano finché si è in vita. O almeno lo era, fino a pochi giorni fa, quando l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che invece l’erede deve presentare una autocertificazione. E se non la presenta, cosa succede?

L’imposta, desumiamo, finirà nella bolletta del “caro estinto”. Che però la tv non può guardarla né detenerla, e – in quanto morto – non e’ tenuto a pagare alcuna tassa. E quindi non potrà nemmeno impugnare l’illegittimo addebito del canone in bolletta.

Ma all’Agenzia delle Entrate poco importa, se gli eredi (che non sono il soggetto contribuente) non si attivano per inviare l’autodichiarazione, fatti loro, pagheranno 100 euro non dovuti.

Chissà se dopo la stroncatura del decreto ministeriale sul canone Rai, da parte del Consiglio di Stato, la prossima versione del decreto si occuperà anche di questo