Coronavirus e Poste italiane. Illegittimi gli avvisi di giacenza in cassetta: denuncia ad Antitrust e Agcom

Ci sono arrivate diverse segnalazioni di comportamenti scorretti da parte dei portalettere di Poste italiane che – anziché consegnare raccomandate, assicurate, pacchi e atti giudiziari – lascerebbero un avviso di giacenza nella cassetta delle lettere senza nemmeno citofonare al destinatario:

“Salve, Ho ricevuto qualche giorno fa un avviso di giacenza che dice di andare a ritirare ‘qualcosa’ (penso una multa) presso la posta vicino casa. Da quanto leggo sul vostro sito gli avvisi di giacenza dovrebbero essere firmati al momento della consegna, mentre il postino si è limitato a lasciarmi i plichi a casa senza citofonare”.

Anch’io ieri ho ricevuto la visita del postino che avrebbe dovuto consegnarmi un atto giudiziario, e invece si è limitato a lasciarmi un avviso in cassetta (riferimenti al “DCPMCOVID”) dicendomi a voce di andarlo a ritirare in posta. Uscire di casa per questo motivo mi sembra paradossale, oltre che contrario alle disposizioni di legge, ma non vorrei incorrere in danni o sanzioni legati al mancato o ritardato ritiro”

“In data 16/03/20, ricevo un avviso di giacenza per una multa da parte del postino comunicandomi per mezzo del citofono che non può consegnarmi la lettera degli atti giudiziari in quanto secondo le regole delle poste italiane, non è consentito entrare in contatto con i destinatari data l’emergenza COvid-19, pertanto lascia l’avviso di giacenza invitandomi ad andare nell’ufficio postale e che ho tempo 10gg dalla data di notifica per ritirare la raccomandata. Inoltre in data odierna 19/03, ricevo un’ulteriore avviso da parte del postino nella quale si evidenzia la mancata consegna della raccomandata per “assenza del destinatario” (pur essendo a casa a eseguire gli obblighi istituzionali del DPCM). Quindi, chiamo l’ufficio postale di rif. la quale mi invita a non venire in ufficio a causa di assembramenti di fronte gli sportelli con annesse forze dell’ordine e della polizia locale per invitare le persone ad evitare assembramenti. Alla luce dei fatti, mi rendo conto che non è proprio il caso di recarmi nell’ufficio postale a prelevare la raccomandata, tuttavia oltrepassati questi 10 gg, il mittente riceverà la notifica di ritorno da parte del postino e non mia, quindi mi chiedo come faccio a tutelarmi laddove riceverei ulteriori notifiche/moratorie da parte del mittente?”

“Con la nuova normativa sulla consegna dei pacchi presso abitazione, non c’è piu’ l’obbligo del postino far firmare il ritiro pertanto lascia il pacco sulla buca incustodito, con la possibilità di altre persone di appropriarsene. mi e successo un giorno fa, mi citofona e mi dice che c’è un pacco da ritirare però di non scendere a firmare che lui compilava il modulo e poi fra 5 minuti scendere, peccato che al mio arrivo il pacco non c’era tanto meno il postino e nessun avviso faccio una ricerca alle poste e risulta consegnato, quindi se ne lavano le mani come faccio a sapere se il postino e in buona fede, e la lasciato e qualcuno se ne appropriato, oppure non ha lasciato niente e se ne andato, sta di fatto che io ci ho rimesso dei bei soldini, e nessuno mi risarcisce”

“i postini di Barzanò consegnano avvisi di giacenza nella buchetta della posta senza suonare il campanello. Costringono i cittadini ad uscire di casa e fare la coda all’ufficio postale per una consegna che, dopotutto, poteva essere fatta in sicurezza con distanza e dispositivi di protezione”.

Si tratta di prassi illegittime, contrarie sia alle norme “ordinarie” di consegna sia a quelle “straordinarie” emanate durante l’emergenza coronavirus. Sin dall’inizio dell’emergenza Poste Italiane si è improvvisata legislatore, dapprima dando indicazione ai postini di non consegnare personalmente i plichi, e di limitarsi a citofonare e “firmare” (il postino) l’avviso di ricevimento.

In un secondo momento, Poste italiane ha dato indicazione ai postini – per la consegna di atti giudiziari – di “fingere” che il destinatario non sia a casa, lasciando un avviso di giacenza.

Solo dal 17 marzo 2020, con il decreto Cura Italia, il legislatore ha previsto una disciplina temporanea, che autorizza i postini a consegnare raccomandate, assicurate, pacchi e atti giudiziari citofonando al destinatario, avvisandolo della consegna, firmando la cartolina di ritorno e lasciando il plico nella cassetta delle lettere.

Di conseguenza, tutte le notifiche effettuate fra il 5 e il 17 marzo con le modalità che abbiamo descritto sono a rischio invalidità e potranno essere contestate davanti al giudice.

Ma da quanto ci vi viene segnalato molti postini violano la legge, non citofonano al destinatario, non lasciano il plico ma un avviso di giacenza.

Le conseguenze negative di tali comportamenti sono molte:
– il destinatario sarà costretto ad “assembrarsi” davanti ai pochi uffici postali aperti per ritirare la propria raccomandata/pacco/atto giudiziatrio così esponendo sé e gli altri (operatori degli uffici postali compresi) al rischio di contagio;
– se invece decide di rinunciare al ritiro o di posticiparlo a tempi migliori la notifica sarà effettuata per compiuta giacenza dopo 10 giorni, con gravi conseguenze sia sostanziali che processuali sui propri diritti

Poste italiane deve chiarire se si tratti dell’iniziativa illegittima di alcuni postini, che allora dovranno essere sanzionati per il loro comportamento.
Se così non fosse, se cioè i postini seguono direttive dell’azienda (che però sul proprio sito internet scrive tutt’altro), si tratta di un comportamento illegittimo che abbiamo denunciato all’Antitrust – che già a novembre 2019, ben prima dell’emergenza coronavirus, aveva aperto un procedimento a carico di Poste italiane per le medesime condotte – e all’Agcom affinchè procedano con urgenza ad ordinare a Poste italiane di rispettare la legge.

Agli utenti che avessero subito simili disservizi suggeriamo di:
segnalare ad Aduc quanto accaduto;
– presentare reclamo a Poste italiane;
– denunciare l’accaduto sia ad Agcom che all’Antitrust