Bolletta 2.0 per luce e gas. È davvero utile?

Gli italiani hanno iniziato a ricevere la nuova bolletta 2.0, più chiara e sintetica. È davvero più utile?

Alzi la mano chi, aperta la bolletta dell’energia elettrica, riesce a interpretarla e a capire se l’ultima irripetibile offerta alla quale ha aderito cambiando gestore è veramente un affare oppure no. Il mercato libero propone infatti offerte per tutte le abitudini di consumi, quasi con taglio sartoriale; ma la cartina di tornasole, per capire se effettivamente il contratto elettrico firmato è vantaggioso, solitamente è il conguaglio. Solo allora si potrà capire se si è trattato di un affare o di una “sòla” e decidere con cognizione di causa se proseguire il rapporto contrattuale, cambiare ancora gestore o tornare al mercato di maggior tutela.

La bolletta 2.0, introdotta dall’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (AAEG) e in vigore dal gennaio 2016, promette agli italiani controllo chiaro e immediato dei propri consumi. E ce n’è davvero bisogno visto il valzer continuo di passaggi contrattuali, faticosi per l’utenza, a tutto vantaggio dei fornitori e a scapito delle tasche dei consumatori. Di chi è la colpa? Gran parte della responsabilità è della assenza di chiarezza delle bollette. Eppure è tutto scritto sul contratto, e le bollette periodiche sono super-dettagliate. Non si può certo contestare che le informazioni in sé non sono state fornite, ma di certo non sono state fornite in modo chiaro. Le prime bollette 2.0 sono già arrivate. Va meglio?

Le novità introdotte con la bolletta 2.0

La bolletta 2.0 introduce novità sia per il servizio di maggior tutela (relativo alle utenze per le quali è garantita la fornitura di energia a prezzi stabiliti dall’AEEG) che per il mercato libero (contratti le cui condizioni non sono fissate dalla AEEG ma concordate fra le parti).

Nella bolletta per il servizio di maggior tutela dovranno essere indicate, in maniera distinta:

– la voce “spesa per la materia energia/gas naturale”, che sostituirà le voci relative al servizio di vendita (consumi fruiti, relativi al prezzo dell’energia, della commercializzazione e vendita e del dispacciamento);
– la voce “spesa per il trasporto e la gestione del contatore”, che sostituirà le voci relative ai
servizi di rete (ad esempio i costi di trasporto dell’energia elettrica sulle reti di trasmissione nazionali, di distribuzione locale e i costi di gestione del contatore);

– la voce “spesa per oneri di sistema”, che metterà insieme varie voci oggi separatamente indicate in bolletta (ad esempio gli incentivi alle fonti rinnovabili e alle imprese a forte consumo di energia);

– i ricalcoli effettuati a seguito di conguagli o di correzione di errori;

– l’eventuale bonus sociale goduto dall’utente (si tratta di uno sconto in bolletta per le famiglie in condizione di disagio economico e fisico e per le famiglie numerose).

Nelle bollette relative ai contratti su mercato libero i gestori avranno più libertà nello strutturare la bolletta ma dovranno comunque indicare separatamente le voci che riguardano:

– spese per il trasporto e la gestione del contatore e per gli oneri di sistema;
– ricalcoli relativi a
conguagli o correzioni;
– partite delle quali va specificata la natura (ad esempio in caso di computo di
indennizzi);
– l’eventuale
bonus sociale goduto dall’utente.

In più, le bollette relative a contratti su mercato libero potranno contenere pubblicità su servizi affini a quello reso.

Novità molto importante, che si applicherà sia ai contratti a maggior tutela che a quelli su libero mercato, riguarda i costi medi. Ogni bolletta 2.0 dovrà infatti indicare:

  • il “costo medio unitario della bolletta”, cioè il rapporto tra l’importo totale (tasse incluse) e i consumi fatturati;
  • il “costo medio unitario della sola spesa per la materia energia/gas naturale”, cioè il rapporto tra la voce di spesa “per la materia energia/gas naturale” e i consumi fatturati.

Almeno una volta l’anno dovrà inoltre essere indicato in bolletta:

  • il dettaglio del consumo degli ultimi dodici mesi, in forma grafica chiara;
  • la data di attivazione della fornitura;
  • la data di attivazione di modifiche contrattuali;
  • la tensione di alimentazione (solo per l’energia elettrica).

I fornitori di energia elettrica e gas dovranno poi rendere disponibile sul proprio sito internet una “guida” all’interpretazione della bolletta, consultabile anche sul sito dell’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico.

A chi è utile la bolletta 2.0

Come incide la bolletta 2.0 sulle famiglie? Quando la bolletta è troppo alta i problemi possono essere di due tipi (escludiamo ovviamente il caso in cui la bolletta è alta perché si consuma molta energia): o la bolletta non è corretta oppure, semplicemente, il costo dell’energia con quel fornitore è troppo alto.

Il primo caso riguarda i problemi di correttezza della bolletta, vale a dire la mancanza di corrispondenza fra quanto effettivamente consumato e quanto fatturato dal gestore (si pensi ai malfunzionamenti del contatore, ai furti di energia elettrica o ancora ai casi di dispersione di energia per problemi relativi all’impianto elettrico).

In questo caso la bolletta 2.0sintetica e con le voci raggruppate – non porterà vantaggi, anzi al contrario creerà un ulteriore ostacolo perché l’utente troverà in bolletta solo informazioni sintetiche e per avere il quadro della situazione chiaro dovrà contattare il venditore e chiedere che gli spedisca la bolletta in dettaglio, per poterne analizzare le singole voci e (sperare di) scoprire la fonte del problema.

La bolletta 2.0 porterà invece dei vantaggi, almeno sulla carta, poiché l’indicazione dei costi medi di consumo consentirà di avere un colpo d’occhio generale su quanto ci costano l’energia elettrica e il gas, e quindi di capire se esistono sul mercato fornitori che offrono prezzi più vantaggiosi.

Finora infatti la confusione ingenerata dalla miriade di voci presenti in bolletta non consentiva di comprendere effettivamente, e al di là delle spese fisse, quanto spendevamo. In linea di massima un gestore poteva apparire in prima battuta vantaggioso salvo poi scoprire, in fase di conguaglio, che così non era. Solo all’arrivo delle famigerate bollette di conguaglio era possibile capire se il cambio di gestore fatto di recente, che ci pareva – o ci veniva venduto – come estremamente vantaggioso e concorrenziale sul mercato, lo e’ effettivamente.

In questo senso, la bolletta 2.0 porterà dei vantaggi perché consentirà a chi la riceve di avere, mese per mese, una percezione più chiara di quanto spende in media per l’energia elettrica ed il gas, e potrà quindi – in caso di costo eccessivo – orientarsi verso altri operatori presenti sul mercato.