Canone Rai in bolletta. Per i rimborsi i contribuenti possono attendere

Il decreto del Ministero dello sviluppo economico sul canone Rai in bolletta elettrica è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di sabato scorso 4 giugno, con tre mesi e mezzo di ritardo rispetto a quanto richiesto dalla legge di stabilità. Un decreto con notevoli profili di illegittimità: doveva limitarsi a individuare le modalità di riversamento allo Stato da parte delle società elettriche delle somme incassate
e invece va ben oltre, eccedendo lo scopo indicato dalla legge di stabilità e violandola: per la legge, la presunzione di possesso di un tv è legata all’esistenza di una (qualsiasi) utenza elettrica nel luogo di residenza del contribuente, mentre il decreto prevede che a pagare siano gli intestatari di utenze elettriche residenziali.
Perchè questa modalità? Immaginiamo perchè l’Agenzia delle Entrate non avrebbe fatto in tempo a chiedere – ed ottenere – dai Comuni le liste anagrafiche con la composizione dei nuclei familiari, da incrociare con l’esistenza di una utenza elettrica in quell’immobile. Tutto quindi è stato demandato al cittadino, che fa il lavoro dei Comuni ed è anche penalmente responsabile di eventuali informazioni errate. E considerato che le istruzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate su come compilare le dichiarazioni si sono succedute per due mesi con ritmo sostenuto, e alcune e sono state pubblicate anche dopo la scadenza dei termini per inviare le dichiarazioni, é alto il rischio di errori da parte del contribuente. A ciò si aggiunge il rischio di doppi pagamenti non dovuti.
“Per fortuna” però, hanno sempre rassicurato fonti ministeriali, il rimborso per eventuali pagamenti doppi del canone Rai o comunque non dovuti sarà tempestivo.
Rimborsi. Capiamo meglio.
La richiesta andrà presentata all’Agenzia delle Entrate, che valuterà la situazione e se riterrà di accogliere la richiesta passera i dati ad Acquirente Unico S.p.a., che a sua volta le girerà alle società elettriche che le rimborseranno al contribuente entro 45 giorni. Attenzione, i 45 giorni non decorrono dalla richiesta da parte del cittadino, ma da quando le società avranno la conferma – da parte di Acquirente Unico S.p.a. – del fatto che devono rimborsare il canone/imposta.
Ma non siamo ancora pronti a partire. Perchè i dettagli sulle modalità di rimborso ancora non ci sono, e saranno disciplinati da un altro provvedimento che verrà (o meglio dovrebbe essere) emanato entro 60 giorni.
Quindi il canone Rai lo pagheremo di certo a luglio, ma per i rimborsi se ne parlerà più in là. Come difendersi? Consigliamo di verificare con estrema attenzione le bollette elettriche dal mese di luglio in poi e se ci sono importi di canone non dovuti (perché si è fatta la dichiarazione di non detenzione o perchè il canone è già pagato da altro elemento del proprio nucleo familiare) consigliamo di stornare la somma relativa al canone e comunicare lo storno sia all’Agenzia delle Entrate che alla società elettrica.